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Come sarà

Dopo avere attraversato tutte le cinque fasi della perdita - e anche qualcuna di più - e ancora in lutto per le tante vittime vicine e lontane, siamo ormai consapevoli che per molto tempo ancora la nostra vita non sarà più come prima. Probabilmente, non sarà MAI più come prima.

Lo scorso anno è stato estremamente prolifico per me dal punto di vista lavorativo: nuovi clienti, nuove città, incarichi stimolanti. La prima reazione al pensiero di perdere tutto, e in particolare la parte più divertente costituita dai viaggi e dagli incontri, è stata di rabbia. 

Non è stato per nulla semplice acquisire la calma e la lentezza necessarie per affrontare una tale apocalittica situazione. A me piace la velocità, l'azione, mi piace fare tante cose insieme.

Mentre rimuginavo e mi autocommiseravo, le uniche consolazioni mi venivano dalle immagini di struggente bellezza di una natura che si riappropriava degli spazi da noi troppo a lungo usurpati. Cigni, delfini, cormorani, le acque di laghi e fiumi mai così pulite mi hanno aiutato a spostarmi verso una prospettiva diversa.

 

Non posso sperare che si interrompa l'atteggiamento predatorio verso l'ambiente che ci circonda, e pensare di non dovere modificare sostanzialmente la mia vita, anche lavorativa.

Ma come conciliare la sostenibilità con un lavoro che presuppone l'incontro fra popoli diversi, e non solo in senso figurato?

Al momento l'unica soluzione possibile - l'unica che riesco ad immaginare e gestire - è il potenziamento delle possibilità che la tecnologia ci offre: l'interpretazione via Skype o tramite piattaforme per comunicazione da remoto è un traguardo raggiungibile. 

Questo presuppone una ancora maggiore professionalità e lancia una grande sfida: come riuscire a far trapelare a distanza l' "elemento umano" e l'empatia necessarie per chi deve essere un ponte fra culture diverse?

Non sarà semplice, nessun grande cambiamento lo è.

Tuttavia, anche quando tutto ciò sarà solo un brutto ricordo, la possibilità di ricorrere a primi incontri collegandosi in remoto anche con l'ausilio di interpreti professionisti potrà costituire una risorsa per ottimizzare il lavoro delle aziende, e per alleggerire il nostro impatto sul pianeta.

 

La gazza che dall'inizio della pandemia si affaccia ogni giorno dai rami del mandorlo fuori dalla finestra dello studio pare in questo momento annuire.

Lei, dice, è d'accordo.

 

 

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